Le Marmitte dei Giganti
All’altezza dell'abitato di San Lazzaro di Fossombrone (PU), il Fiume Metauro inizia a percorrere una suggestiva e stretta forra affacciandosi dal ponte di Diocleziano che la sovrasta, si osservano scolpiti sul calcare enormi cavità cilindriche, le cosiddette "Marmitte dei Giganti”.
La musica
Domenico Scarlatti (1685-1757) – Sonata in re K 141
Domenico Scarlatti, uno dei maggiori compositori per clavicembalo dell’epoca Barocca, nasce a Napoli nel 1685, lo stesso anno dei grandi J.S. Bach e G.F. Händel. La K 141 è una delle 555 sonate per clavicembalo composte dopo il suo trasferimento in Spagna, dove visse fino al 1757, anno della sua morte.
In queste famose sonate, Scarlatti si dimostra pioniere di un virtuosismo tastieristico del tutto nuovo per i suoi tempi (propone con grande gusto e fantasia l’uso di arpeggi, note ribattute, incroci delle mani, ottave spezzate), in una scrittura ricca e articolata che non trascura mai gli aspetti timbrici, melodici e ritmici. Dal punto di vista stilistico, le sue sonate sono caratterizzate da una rapidissima mobilità espressiva e da una grande inventiva armonica. Uno degli attributi distintivi è costituito dall'influenza della musica popolare iberica (portoghese e castigliana). Infatti, spesso il compositore sembra voler imitare il timbro di altri strumenti come la chitarra, il mandolino, i tamburi, presenti nei balli popolari spagnoli.
Come la maggior parte delle sonate scarlattiane, la K 141 è un breve brano articolato in un solo movimento bipartito. La caratteristica tecnica predominante di questa sonata è il “ribattuto”: una stessa nota che viene ripetuta più volte velocemente, alternando dita diverse. La dinamicità di questo brano, la presenza di arpeggi sciolti che si susseguono rapidamente come in una corrente, le note ribattute che mimano il saltellamento dei ciottoli, sono elementi che descrivono in maniera fedele ed efficace le caratteristiche di questo luogo straordinario.